E fu subito fotografia. La fotografia a sviluppo immediato (polaroid), una delle invenzioni fondamentali del nostro tempo, che supera i confini del solo mondo fotografico, è stata presentata/annunciata il 21 febbraio 1947: sessantanove anni fa.

Polaroid - Presentazione del 21 febbraio 1947
Polaroid – Presentazione del 21 febbraio 1947.

Ancora oggi, si impongono le considerazioni sulla magia dell’immagine che crea se stessa, sia nelle applicazioni quotidiane sia nella fantastica proiezione verso la colta fotografia d’autore (arte e contorni). L’attuale anniversario 21 febbraio 1947-2016 impone una riflessione che ponga soprattutto l’accento su come la fotografia a sviluppo immediato sia stata una delle grandi invenzioni del nostro tempo, e una invenzione discriminante dal punto di vista dell’evoluzione tecnologica della fotografia, con fantastiche proiezioni e consecuzioni nel costume e nel modo complessivo di intendere l’immagine.

E ancora oggi, la stessa fotografia a sviluppo immediato (oggi, Impossible e Fujifilm), così particolare e autonoma nella propria espressione, continua a ribadire e affermare un insieme di singolarità assolute, sia nelle proprie peculiari applicazioni quotidiane (professionali e non), sia nelle interpretazioni di quegli artisti che fanno gesto, segno, significato dell’immagine pronta una manciata di secondi dopo lo scatto e, anche, del valore della copia unica.

Tutte queste, sono considerazioni che appartengono al fantastico cammino del linguaggio fotografico e all’affascinante storia di un pensiero visivo che nel corso dei decenni si è manifestato in opere che appartengono alla cultura contemporanea e alla socialità dei nostri tempi.

21 febbraio 1947. Titolare del brevetto sul filtro polarizzatore, da cui l’identificazione di fabbrica, e a capo sia della divisione commerciale sia dei laboratori di ricerca della Polaroid Corporation, Edwin H. Land (1909-1991) presentò la fotografia a sviluppo immediato, pronta una manciata di secondi dopo lo scatto, con una dimostrazione a sorpresa. Riservata alla stampa e a un ristretto gruppo di addetti, la presentazione avvenne la sera di venerdì 21 febbraio 1947, nel corso dell’assemblea annuale dell’Optical Society of America, al Pennsylvania Hotel, di New York.

Un coinvolgente racconto di quella serata, condizionata da una bufera di neve che rischiò di mandare tutto all’aria, è riportato nella biografia di Land, appunto Edwin H. Land e la Polaroid (Sperling & Kupfer Editori, 1989), compilata da Peter C. Wensberg, che lavorò alla Polaroid Corporation per ventidue anni, arrivando alla carica di vicepresidente esecutivo.

Due sono le leggende sull’origine dell’idea di fotografia a sviluppo immediato. Una chiama in causa Jennifer, la figlia di Edwin H. Land, che durante le feste di Natale del 1943, a Santa Fe, dopo una sessione di riprese fotografiche (con Rolleiflex), avrebbe candidamente domandato al padre «Perché non posso vederle ora?». L’altra è antecedente di diciassette anni, e risale al tempo in cui Edwin H. Land viveva a New York, dove ebbe due visioni-intuizioni: appunto quella della fotografia istantanea, che avrebbe affrontato più avanti, e quella della polarizzazione della luce, che lo impegnò subito nel laboratorio che allestì in un seminterrato sulla Cinquantacinquesima West.

Lo studio della fotografia a sviluppo immediato è durato circa cinque anni, suddivisi in due periodi. Dall’inizio del 1944, per tre anni si sono svolte le ricerche segrete che hanno portato alla presentazione pubblica dell’inizio del 1947: la prima immagine sperimentale fu ripresa a soli tre mesi dall’avvio del progetto.

La data ufficiale del 21 febbraio 1947 precede di quasi due anni l’effettiva commercializzazione del primo apparecchio per fotografia a sviluppo immediato. La vendita dell’originaria Polaroid Model 95 iniziò il 26 novembre 1948, ai grandi magazzini Jordan Marsh di Boston (Massachusetts). In sessanta secondi, l’apparecchio produceva fotografie seppia 7,3×9,6cm su un supporto 8,3×10,8cm dai bordi frastagliati. Costava ottantanove dollari e settantacinque centesimi; il caricatore di pellicola Type 40, per otto fotografie a sviluppo immediato, un dollaro e settantacinque. Cifre sostanziose, in quei tempi lontani.