Gianfranco Moroldo è stato uno dei più attenti fotogiornalisti italiani del nostro tempo: memorabili i suoi reportage, realizzati nel corso di una lunga carriera come inviato del settimanale L’Europeo. È mancato il 19 maggio 2001.
Forse oggi, in un tempo fotograficamente diverso da quello al quale stiamo per riferirci, è difficile capire lo spessore e valore del Secondo premio General News Singles attribuito a Gianfranco Moroldo al World Press Photo 1968. Ma quella sua affermazione, con una fotografia dal terremoto in Belice, realizzata per il settimanale L’Europeo (diretto da Tommaso Giglio), del cui staff faceva parte, rappresenta la prima presenza italiana tra i premiati al prestigioso e autorevole concorso internazionale del fotogiornalismo. Per la cronaca, in una progressione cadenzata, alla recente edizione 2015 si sono affermati nove fotogiornalisti italiani.
Attivo in un tempo di straordinario giornalismo italiano, all’interno di una testata che ha vantato fantastiche presenze (di penna e fotografiche), Gianfranco Moroldo ha fotografato per L’Europeo dal 1957 (o giù di lì): moralmente elegante, ricercato e straordinariamente lieve (e uomo bellissimo), ha costruito attorno a sé i termini e riferimenti di una autentica leggenda nel mondo del fotogiornalismo italiano.
Che fotogiornalista, è stato Gianfranco Moroldo! Dai ricordi di chi lo ha frequentato affiorano doti di spessore. Sopra tutte, è universalmente considerata unica e irripetibile la sua capacità di stare in qualunque situazione come un pesce nell’acqua e di mettere a proprio agio la gente con cui aveva a che fare, che si trovasse in un bar di periferia come nel salotto di una principessa.
Ha avuto modo di annotare Ferdinando Scianna, nello staff fotografico dell’Europeo dal 1967 al 1983: «Gianfranco Moroldo non ha mai speso gran tempo a storicizzarsi, a prepararsi il monumento futuro. Per lui, giornalista fino al midollo, il discorso fotografico ha sempre avuto come scopo le pagine del suo giornale e lì si esauriva. A questa sublime noncuranza si è aggiunta l’incuria qualche volta criminale dei disordini d’archivio. Molte grandi fotografie perse, altre distrutte, come quella, indimenticabile, scattata in Vietnam, dei due soldati che si abbracciano piangendo».
Gianfranco Moroldo: un protagonista del fotogiornalismo italiano; un occhio di straordinaria onestà e intelligenza narrativa, pudico ed efficace. Uno sguardo che gli è assomigliato e del quale gli siamo grati.