Fotografo molto metodico, tecnico e preciso, lo statunitense Harry Callahan è mancato il 15 marzo 1999, a ottantasei anni.

Harry Callahan - Eleanor and Barbara (Chicago, 1953)
Harry Callahan – Eleanor and Barbara (Chicago, 1953).

Dopo un periodo di lavoro per la Chrysler, di Detroit, sua città natale, ha frequentato corsi d’arte alla Michigan State University; dal 1938, ha cominciato a frequentare ambienti fotografici, stringendo amicizia con il giovane Todd Webb, che si è successivamente imposto nel panorama statunitense della fotografia di metà Novecento.

Harry Callahan - Chicago (1961)
Harry Callahan – Chicago (1961).

Per quanto sostanzialmente autodidatta, si è segnalato per una regolarità di sostanza, che ne ha indirizzato il criterio visuale ed espressivo. È noto che per anni ha dedicato ogni mattina alla sua città di nuova residenza (Chicago), che ha sistematicamente fotografato con costanza, metodo e ordine. Al pomeriggio, analizzava i negativi e provini delle riprese mattutine, scegliendo le pose da stampare.

Harry Callahan - New York City (1971)
Harry Callahan – New York City (1971).

Questa applicazione ha generato molte copie, ma lo stesso Harry Callahan ha salvato (per il proprio portfolio) soltanto una mezza dozzina di immagini definitive all’anno. Comunque, il suo fondo fotografico, custodito presso la University of Arizona, è composto di centomila negativi e diecimila prove di stampa.

Harry Callahan - Detroit (1943)
Harry Callahan – Detroit (1943).

La sua rigorosa osservazione è stata declinata in composizioni caratterizzate e definite da un forte senso di buio e luce, con linee e forme geometriche evidenti. Ha sperimentato molto (per esempio, indagando le possibilità creative dell’esposizione multipla) e ha sempre inteso la fotografia come un’espressione profondamente personale. È considerato tra gli innovatori della fotografia statunitense di metà Novecento. Ha ricevuto la National Medal of Arts, nel 1996.