Nata il 20 maggio 1938, ad Amburgo, in Germania, Astrid Kirchherr è una figura di spicco della socialità del secondo Novecento. Il suo orientamento fotografico è collocato all’inizio degli anni Sessanta ed è legato alle origini dei Beatles.
Allieva e assistente del grande fotografo tedesco Reinhart Wolf (1930-1988), una delle figure preminenti del secondo Novecento, la tedesca Astrid Kirchherr ha conosciuto quelli che sarebbero diventati i Beatles nella seconda metà del 1960, ai tempi del loro primo ingaggio ad Amburgo, dove suonavano in un locale di infimo ordine, nel quartiere di St. Pauli. Sue sono le prime fotografie autenticamente tali, non istantanee casuali, della formazione originaria di cinque componenti: in posa al Der Dom, il parco di Amburgo dove c’era un luna-park.
Per amore (corrisposto) di Astrid Kirchherr, il bassista Stu Sutcliffe (Stuart Fergusson Victor Sutcliffe; 1940-1962) lasciò il gruppo, per rimanere in Germania, dove sarebbe venuto precocemente a mancare un paio di anni dopo.
La storia di Astrid Kirchherr e Stu Sutcliffe e i Beatles è raccontata dalla sceneggiatura del film Backbeat – Tutti hanno bisogno di amore, di Iain Softley, del 1994, nel quale la talentuosa fotografa è interpretata dall’attrice Sheryl Lee. Si passa dall’incontro con i cinque di Liverpool, per scandire passo a passo l’innamoramento e la comunione di idee. In assoluto, un film che merita di essere visto e che va apprezzato anche per la fedeltà realistica della sua sceneggiatura.
Ancora, e con altro passo, la stessa vicenda è scandita dal convincente fumetto Baby’s in black. La storia di Astrid Kirchherr & Stuart Sutcliffe, di Arne Bellstorf, pubblicato in Italia da Black Velvet Editrice, nel 2011, nella traduzione di Anna Zuliani. Bella narrazione, svolgimento incalzante e pertinente restituzione del clima sociale entro il quale è maturata l’epopea dei Beatles.