Mancata il 9 dicembre 1991, a novantatré anni, Berenice Abbott è stata una delle fotografe (uno dei fotografi) più influenti del Novecento. Capace di vedere là dove gli altri guardano soltanto, ha applicato una fotografia dai connotati rigorosi.

Berenice Abbott - New York (1935)
Berenice Abbott – New York (1935).

Il progetto fotografico svolto a New York, dalla fine degli anni Venti, al ritorno in patria dagli anni europei di Parigi, è sicuramente il più noto e universalmente conosciuto tra quanti sono stati svolti dalla statunitense Berenice Abbott.

Changing New York è stata una campagna fotografica realizzata dalla trentunenne Berenice Abbott a partire dal gennaio 1929. Già vicina al mondo dell’arte d’avanguardia del primo dopoguerra (con frequentazioni personali di Marcel Duchamp e Man Ray, sopra tutti), all’inizio degli anni Venti, Berenice Abbott lasciò gli Stati Uniti, per studiare scultura a Parigi e Berlino. Nel 1923, diventa assistente di Man Ray, presso il cui studio parigino si avvicina alle tecniche della fotografia. A seguire, la cronologia degli avvenimenti impone la segnalazione di un proprio studio per il ritratto a Parigi, dal 1925, e una prima esposizione personale alla galleria Au Sacre du Printemps (al cui annuncio Jean Cocteau contribuì con un poema).

Oltre a questo, però, e invitando all’avvicinamento alla sua straordinaria fotografia, è doveroso ricordare che nel proprio vivere la fotografia, Berenice Abbott incontrò Eugène Atget, allora sconosciuto, poeta della fotografia di strada, che viveva di stenti, del quale acquista l’intero archivio nel 1928, all’indomani della scomparsa del fantastico autore-visionario, salvando così l’opera di uno dei più espressivi e grandi pionieri della fotografia moderna.

Sicuramente influenzata dalla Parigi di Atget, tornando negli Stati Uniti, Berenice Abbott rimase colpita/folgorata dai cambiamenti avvenuti a New York in meno di un decennio. Così, come annotato, all’alba di quel crollo della borsa (29 ottobre 1929), che diede avvio alla Depressione, inizia a documentare questa rapida trasformazione, applicando una lezione visiva rigorosa ma partecipe, emotiva quanto oggettiva.

Sostenuto dal Federal Art Project (espressione dell’ampio programma nazionale Works Projects Administration), con il fattivo contributo finanziario e ideologico del Museum of the City of New York (che oggi è proprietario delle immagini), il lavoro di Berenice Abbott ha prodotto trecentocinque significative immagini di New York, rappresentative della vitalità architettonica ed esistenziale della città. Nell’aprile 1939, novantasette di queste fotografie sono state raccolte in volume da E.P. Dutton & Co: con testi di Elizabeth McCausland, l’originaria edizione di Changing New York fu usata come volume-guida per i visitatori della Fiera Mondiale di New York.

A seguire, nei decenni successivi, sono state pubblicate tante altre raccolte omonime, tra le quali preme ricordare l’ottima edizione completa del 1997 (del Museum of the City of New York, con testi di Bonnie Yochelson), ancora reperibile presso le librerie specializzate.

Anche se l’insieme delle fotografie di Berenice Abbott evita il sensazionalismo, non va sottovalutato che, nonostante la Depressione e le migliaia di disoccupati, in quegli anni New York era comunque viva e vitale. Il proibizionismo fece proliferare una inconsueta vita notturna, che si proiettò nelle notti di Harlem (a partire dal celebre Cotton Club) e Broadway. Nel 1930 e 1931, in rapida successione, sono stati completati il Chrysler Building e l’Empire State Building. Nel 1933, Fiorello La Guardia inizia il primo dei suoi tre mandati di sindaco, che hanno segnato un’epoca. Il Primo maggio 1939 si inaugura il Rockefeller Center.