A parte altri meriti fotografici, acquisiti soprattutto nella fotografia di natura e paesaggio, Eadweard Muybridge è considerato il capostipite, se non già addirittura il padre, della fotografia di movimento. È nato il 9 aprile 1830.
In consapevole semplificazione, in un certo senso, la fotografia di movimento di Eadweard Muybridge ha preceduto l’animazione del cinema, che sarebbe nato una ventina di anni dopo le sue sperimentazioni fotografiche, nel 1895.
Utilizzando ventiquattro macchine fotografiche collocate parallelamente lungo il tracciato, e attivate dal passaggio consequenziale del soggetto, nel 1878, Eadweard Muybridge ha fotografato la corsa di un cavallo, scomponendola in istanti conseguenti e congruenti. Con questa sequenza serrata, dimostrò che per un istante tutte le quattro zampe restano sollevate da terra. La leggenda vuole che l’abbia fatto a seguito di una scommessa (sarà!).
A seguire, l’attività fotografica di Eadweard Muybridge è stata tutta concentrata sulla scomposizione preordinata e coerente dei movimenti, divisi in due grandi famiglie, che hanno altresì composto la base delle sue pubblicazioni, approdate fino a noi in edizioni via via moderne: soprattutto, The Human Figure in Motion (centosessanta azioni diverse) e Animals in Motion (trentaquattro animali, in centotrentadue azioni diverse).
Dopo Eadweard Muybridge, altri hanno prolungato ricerche fotografiche analoghe, con mezzi tecnici via via perfezionati e dedicati: citazioni d’obbligo per Étienne-Jules Marey (1830-1904), che costruì un fotofucile per riprendere gli animali, dotato di lastra circolare con dodici fotogrammi, e Thomas Cowperthwait Eakins (1844-1916), pittore, fotografo, scultore ed educatore artistico statunitense, oggi quotato nel mondo dell’arte e del collezionismo.