Antesignano della memoria storica, attraverso la fotografia, Edward Sheriff Curtis ha sistematicamente documentato le popolazioni native degli Stati Uniti, realizzando un’opera monumentale. È mancato il 19 ottobre 1952, a ottantaquattro anni.

Edward Sheriff Curtis - The Vanishing Race (1904)
Edward Sheriff Curtis – The Vanishing Race (1904)

Con i nativi americani, il fotografo ed etnologo Edward Sheriff Curtis, figlio di un pastore del Wisconsin, predicatore itinerante, abituato fin da piccolo a viaggiare nelle vaste estensioni dei giovani Stati Uniti, ha compiuto una documentazione che supera se stessa, proponendosi come “memoria di una nazione scomparsa”. La sua azione si accosta a quelle di autori successivi, tra i quali è obbligatorio ricordare immediatamente Roman Vishniac, che -negli anni Trenta del Novecento– ha testimoniato la vita dei ghetti europei, avendo premonizione dell’imminente genocidio del popolo ebraico.

La statura del progetto fotografico monumentale di Edward Sheriff Curtis (The North American Indian, disponibile in edizione esemplificativa Taschen Verlag, in italiano, Indiani d’America) conserva per la storia la nazione dei nativi americani: venti volumi di etno-fotografia nei quali sono raccolte tutte le tribù indiane. Tra le tante, va ricordata la fotografia di un gruppo di indiani a cavallo che si avvia verso un incerto orizzonte, che Edward Sheriff Curtis ha intitolato The Vanishing Race, la razza che sta scomparendo. L’idea che trasmettere questa immagine è che gli Indiani come razza, già mutilati dalla loro forza tribale e spogliati dei loro abiti originari, stanno entrando nell’oscurità di un futuro sconosciuto.

Avviato nel 1898, e condotto per i successivi trent’anni, il grandioso e faticoso progetto di Edward Sheriff Curtis è risultato fondamentale per la conoscenza di una etnia proditoriamente e cinicamente immolata sull’altare del progresso, che giusto dalla seconda metà dell’Ottocento ha acquisito i propri connotati moderni

Impressionato dallo sterminio di un popolo, Edward Sheriff Curtis si è impegnato nella sistematica registrazione e documentazione della vita, della cultura, della religione, delle tradizioni e dei miti delle popolazioni native del Nord America. Testi e immagini furono raccolti in venti volumi, che compongono la più autentica e appassionata descrizione di un mondo condannato a una morte prematura, quanto annunciata.