Tatsumi Orimoto è un artista giapponese, formatosi al seguito di fluxus, il cui lavoro si orienta soprattutto verso l’atto performativo e, quindi, inevitabilmente anche attraverso la documentazione fotografica.

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Tatsumi Orimoto, Bread Man Son + Alzheimer Mama, performance, 1996 (© Tatsumi Orimoto).

Bread Man – che in Italia è stata presentata alla Biennale del 2001 e nel Centro Internazionale d’Arte Contemporanea Sala 1 di Roma, nel 2007 – consiste appunto in una performance, per la quale Orimoto indossa una sorta di maschera fatta di pane, per presentarsi in luoghi pubblici e affollati. L’uso della fotografia, in questo caso, è finalizzato alla mera documentazione, secondo una tradizione ormai consolidata in tale ambito. Nel lavoro Art Mama, viceversa, nel divenire la principale protagonista. La serie di scatti, di fatto, documenta la vita dell’artista in compagnia della madre, dal 1990 malata di Alzheimer. Ma non si tratta di pura testimonianza, come accade con Bread Man ad esempio, poiché ciascun scatto vede l’aggiunta di un elemento estraneo che ne trasla il contenuto su un piano soggettivo.

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Tatsumi Orimoto, Art Mama “Small Mama+Big Shoes”, 1997 (© Tatsumi Orimoto).

In una foto, ad esempio, la madre appare calzare due enormi scarpe di cartapesta. In un altra è in compagnia due amiche. Tutt’e tre sono sedute sul sofà e rivolte verso l’obiettivo, solo che indossano il copertone di una ruota attorno al collo. Racconta Orimoto di aver ricevuto diverse critiche, in cui si afferma che l’artista speculi sul tema della vecchiaia, quindi controbatte: «Eccetto mia madre, le altre signore hanno lasciato questo mondo. E sarebbe bello considerare questo lavoro come certezza del fatto che un tempo hanno vissuto in questo mondo».

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Tatsumi Orimoto, Tire tube Communication “Mama and Neighbours”, 1998 (© Tatsumi Orimoto).

A ben vedere la ruota assume un valore concettuale: è simbolo della vita che scorre e passa. Questo è il sottile elemento che sposta l’intera ricerca di Orimoto, dalla sola documentazione, una specie di diario iconografico, ad una più ampia ricerca in ambito artistico, di cui il mezzo fotografico diventa il medium più funzionale.

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Bread Man a Roma nel 2007 in un super 8 dell’autore (© Sergio Marcelli)