Alla sua cinquantanovesima edizione, il World Press Photo, il più autorevole premio al fotogiornalismo internazionale, ribadisce come e quanto la fotografia del dolore sia (ahinoi!) fotogenica. Tanto da attraversare diagonalmente le assegnazioni dei premi, scanditi dalle tragedie che hanno definito il 2015. Dunque… migrazione di popoli in fuga e altrettanti drammi quotidiani di esistenza. In ogni caso, si conferma il ruolo insostituibile del fotogiornalismo che racconta la vita nel proprio svolgersi.

Nota parallela, nelle otto categorie di riferimento del World Press Photo 2016 (per fotografie realizzate nel 2015), sette delle quali con doppia assegnazione (Singles e Stories), e nella moltiplicazione per tre premi ciascuna, si incontrano solo due fotogiornalisti italiani. Lo scorso anno furono dieci, ridotti poi a nove per la contestabile squalifica di Giovanni Triolo, dell’Agenzia Luz Photo. Quest’anno registriamo il Secondo premio Contemporary Issues Stories di Francesco Zizola e il Terzo premio People Singles di Dario Mitidieri.

Il tema capitale dei nostri giorni, ovvero la tragedia dei profughi, che scappano da guerre e persecuzioni, è sottolineato dalla World Press Photo of the Year 2016 dell’australiano Warren Richardson: Hope for a New Life (Speranza di una nuova vita), anche Primo premio Spot News Singles. La fotografia simbolica è stata scattata il 28 agosto 2015: un uomo passa un bambino attraverso la recinzione al confine ungherese-serbo, a Röszke, in Ungheria.