Conteggiata tra i più significativi fotografi tra le due guerre, esponente dell’avanguardia tedesca, Ilse Bing è nata il 23 marzo 1899.

Ilse Bing - Autoritratto con Leica (1931)
Ilse Bing – Autoritratto con Leica (1931)

La sua espressione fotografica è stata definita, forse addirittura determinata, dall’approdo alla scena surrealista parigina, nel 1930, dopo esperienze creative originarie nel clima di avanguardia nella natia Francoforte. Ha agito con visioni fotografiche ampie: fotogiornalismo, architettura, pubblicità e moda, declinando inquadrature audaci e applicando prospettive coraggiose.

Ilse Bing - Ritratto con Leica (di Abe Frajndlich, 1986)
Abe Frajndlich – Ripetizione dell’Autoritratto con Leica, di Ilse Bing, del 1930, per il progetto Master of Light (1986).

L’influenza della modernità parigina degli anni Trenta, che si riferisce sempre al caposcuola Man Ray, ha suggerito a Ilse Bing tagli fotografici non convenzionali, la finalizzazione compositiva della luce naturale e la sottolineatura di geometrie visive. Non sono mancate sperimentazioni in camera oscura, a partire dalla solarizzazione di negativi, con procedimenti autonomi e indipendenti dagli analoghi percorsi dello stesso Man Ray e di Lee Miller.

Ilse Bing - New York, The Elevated and me (1936)
Ilse Bing – New York, The Elevated and me (1936).

La sua affermazione fotografica fu sottolineata dalla critica del tempo, che diede anche risalto al delicato rapporto tra tecnica e creatività. Unica fotografa professionista che a Parigi usava la Leica (all’inizio del proprio luminoso cammino tecnico-commerciale), fu addirittura definita “Regina della Leica”, dal fotografo e critico francese Emmanuel Sougez (1889-1972), in occasione del Ventinovesimo Salon International d’art photographique del 1934. E proprio Autoritratto con Leica, del 1931, è la sua fotografia più famosa e replicata (con ripetizione, nel 1986, per il progetto Master of Light, di Abe Frajndlich).

Ilse Bing - Campo di Marte dalla Tour Eiffel (Parigi, 1931)
Ilse Bing – Campo di Marte dalla Tour Eiffel (Parigi, 1931).

Proprio l’adozione di un formato fotografico piccolo (24x36mm), in un tempo nel quale imperavano le lastre di grandi dimensioni (dal 9x12cm in su), ha caratterizzato la personalità esplicita della fotografia di Ilse Bing. A differenza di certa staticità implicita nell’uso del grande formato, la fotografia di Ilse Bing ha sottolineato singolarità e specificità dei soggetti raffigurati. In particolare, il movimento e le sfocature si accompagnano a una granulosità formale, conseguente all’ingrandimento del fotogramma Leica 24x36mm, che esprime l’incantesimo nel quale è avvolta la realtà. Forse, la vita.