Nato a Praga, il 13 maggio 1935, Jan Saudek è considerato il più celebre fotografo ceco contemporaneo. Al culmine di oltre quattrocento mostre personali, la sua fotografia d’arte è inclusa in tutte le più importanti collezioni del mondo.
Autodidatta, visceralmente indipendente e ostaggio del regime comunista del secondo dopoguerra, per esprimere la sua visione fotografica, tanto particolare e spesso controversa, Jan Saudek ha lavorato per anni nella cantina della sua casa, utilizzando le pareti rischiarate come fondale.
Ha scartato a lato ogni norma morale e regola sociale del regime, per seguire la propria passionalità. In un certo senso, sottolineato dalla critica internazionale, Jan Saudek ha liberato e espresso la propria indignazione attraverso raffigurazioni del nudo femminile forti e feroci. Con un vigoroso bianconero, che dal 1977 ha cominciato a colorare a mano, ha espresso e manifestato un erotismo grottesco e intrigante. I suoi nudi sono finemente visualizzati sia nella forma sia nel contenuto implicito.
La fotografia di Jan Saudek esplora sogni più che realtà, ed è fortemente caratterizzata da soggetti spietati: composizioni evocative, che non nascondono la materialità dell’esistenza.
Intrigante celebrazione della natura umana, le aggressive immagini di Jan Saudek scandiscono il trascorrere del tempo, dalla nascita alla morte, attraverso i tratti distintivi della contrapposizione tra amore e odio, bellezza e bruttezza, giovinezza e vecchiaia.