Mancato l’11 maggio 1871, sir John Frederick William Herschel è stato fondamentale per l’invenzione della fotografia. Nel 1819, ha scoperto che l’iposolfito di sodio scioglie i sali d’argento non colpiti dalla luce: fissaggio delle copie fotografiche.

John Frederick William Herschel - Ritratto di Julia Margaret Cameron (1867)
Sir John Frederick William Herschel, in un ritratto di Julia Margaret Cameron, del 1867.

Astronomo, matematico, chimico e sperimentatore, con la sua scoperta del fissaggio, sir John Frederick William Herschel ha consentito di approdare all’invenzione della fotografia, con copie stabili nel tempo e non più alterabili dalla luce. Per questo, sta in posizione privilegiata tra i Padri della fotografia: addirittura, prima di tutti.

Ancora, e in aggiunta, gli siamo debitori anche del termine “fotografia”, che suggerisce in una lettera del 28 febbraio 1839 indirizzata a William Henry Fox Talbot (1800-1877), l’autentico inventore della fotografia, e ufficializza in una relazione alla Royal Society (Note on the Art of Photography, or the application of the Chemical Rays of Light to the purposes of Pictorial Representation / Nota sull’arte della fotografia, o l’applicazione dei raggi chimici della luce ai fini della rappresentazione pittorica).

Fondendo le parole greche phos (luce) e grapho (scrittura), sir John Frederick William Herschel unificò ciò che fino allora ciascuno aveva definito a modo proprio, stabilendo una casa comune, nella quale includere l’eliografia di Joseph Nicéphore Niépce, il dagherrotipo, il disegno fotogenico, i processi che sarebbero arrivati in seguito… l’acquisizione digitale di immagini.