“Nella grazia il corpo è lo strumento che manifesta la libertà” scriveva Jean Paul Sartre. La grazia fornisce alle cose la giustificazione di esistere. Nonostante il disordine e la casualità, nella grazia le cose si dispiegano secondo necessità estetica, gli elementi si sommano armonici svelando la bellezza, esibendo la libertà di comporsi sotto la luce di nuovi sguardi. Questo mi trasmette la ricerca emotiva e formale di Sara El Beshbichi.

Nata a Milano nel 1990, frequenta l’Accademia di Belle Arti, esplorando ad ampio raggio il mondo delle arti visive: fotografia, disegno, scultura, cinema. Dopo la laurea, si iscrive al corso professionale all’Istituto Italiano di Fotografia. Si dedica soprattutto alla fotografia di moda e alla ritrattistica femminile, prediligendo il nudo. «Fotografare un corpo nudo lo trovo un po’ come scolpire. Ma invece di utilizzare creta e miretta uso macchina fotografica e luce».

Il 18 aprile 2016, lo Spazioporpora di Milano, in occasione del Photofestival 2016, presenta NYMPHS, mostra che si compone di dodici scatti della fotografa, realizzati nell’idillio visivo di una natura incontaminata. Sono ritratti di figure femminili in comunione con l’ambiente, donne che incarnano i luoghi selvaggi che elegantemente abitano, un richiamo alle ninfe della mitologia greca e latina.

La bellezza del mondo, ancora una volta, sembra essere trovata e poi ricondotta alla giusta visione, in virtù di quella grazia nascosta che Sara El Beshbichi intende ricreare.

Per saperne di più: www.saraelbeshbichi.com