Il fotografo messicano Manuel Álvarez Bravo ha comunicato con tenerezza: non è difficile scorgere all’interno della sua iconografia popolare l’indignazione contro le brutture dell’arte e della politica. È mancato, centenario, il 19 ottobre 2002.

Manuel Àlvarez Bravo - The Daughter of the Dancers (1933)
Manuel Àlvarez Bravo – The Daughter of the Dancers (1933)

Nella fotografia della tenerezza di Manuel Álvarez Bravo c’è amore, accoglienza, bellezza in forma poetica della grazia. Le cose, la natura, il tempo che ha rappresentato nelle sue immagini sono frammenti di antiche malinconie e sferzanti indignazioni contro la volgarità dei poteri, delle fedi, dei governi che assoggettano l’Uomo ai propri voleri e lo riducono a schiavo.

Le feste di piazza, i bambini addossati a muri, porte, gli uomini ai banconi delle osterie, donne con cesti di fiori sulla testa o in abiti folcloristici, la ritrattistica da studio sono intagliati in una composizione estetica difforme, ma di straordinaria capacità interiore; e qui la sua fotografia ha raggiunto vertici poetici alti.

Una bambina trasognata, appoggiata a un balcone, una venditrice di fiori (un capolavoro della storia della fotografia sociale) o Frida Kahlo nella propria altera dignità di donna “diversa”: Manuel Álvarez Bravo ha insegnato che la bellezza dello stile è distinzione suprema, atto di battesimo dell’arte che rompe l’inutile superficialità degli sciocchi che fanno del narcisismo volgare lo specchio bugiardo del proprio successo.

Con la sua fotografia, Manuel Álvarez Bravo è stato testimone autorevole della rivoluzione messicana, non solo per la grande immagine dell’operaio assassinato durante uno sciopero, nel 1934 (Obrero en huelga, asesinado), ma per avere condiviso con lavoratori, artisti e rivoluzionari il diritto degli ultimi a conquistare una vita più giusta e più umana. Quando muore, a cento anni compiuti, lascia in eredità alle giovani generazioni l’opera monumentale di un fuori gioco, di un poeta eversivo, di un cantore di bellezza mai piegato al consenso e al successo fomentati dalla civiltà capitalistica. La sua libertà trabocca in ogni immagine e ovunque si legge che dietro i moralismi di ogni epoca si nascondono convenienze da combattere