Straordinario ritrattista parigino di metà Ottocento, Nadar è mancato il 21 marzo 1910.

Nadar - FOTOgraphia marzo 2010 Copertina
Autoritratto di Nadar nel cesto di una mongolfiera (1865 circa), sulla copertina di FOTOgraphia, del marzo 2000, nel centenario dalla scomparsa.

Nato Gaspard-Félix Tournachon, e affermatosi con il proprio pseudonimo d’autore, Nadar è stato un grande ritrattista, che a metà dell’Ottocento ha illuminato la strada dell’espressività fotografica. Forse, si può discutere su un’altra opinione, più definitiva, che riconosce Nadar come “il più grande” tra i ritrattisti della Storia della Fotografia.

Per dare senso e valore ai suoi fantastici ritratti, non si può sottovalutare il clima parigino di metà Ottocento, così vivo e palpitante di espressioni fotografiche di alto livello, tra le quali sovrasta proprio quella di Nadar, con studio in rue Saint-Lazare (1853-1860, il periodo migliore) e al 35 Boulevard des Capucines (dove, tra l’altro, si è tenuta la prima mostra degli Impressionisti, il 15 aprile 1874).

Nadar - Sarah Bernhardt 1864
Nadar – Ritratto di Sarah Bernhardt (1854).

Ritrattista fotografo che per primo ha saputo andare oltre l’apparenza fisica dei propri soggetti, per offrirne una rappresentazione vivida e intensa, Nadar ha edificato la sua fama (in cronaca e nella Storia) sulla consapevolezza dell’azione fotografica che non dipende dalla sola competenza dei modi. Raffinato autore, è stato il primo ad applicare una raffigurazione fotografica colta e consapevole. Insomma, è stato il primo “autore” autenticamente tale.

Nadar - Doré 1856-58
Nadar – Ritratto di Gustave Doré (1856-1858).

Tutto il mondo che ha animato la vita parigina della seconda metà dell’Ottocento, influenzando la cultura e la società internazionale, è passato per la sua sala di posa. La galleria di personaggi è assolutamente unica; qualche nome: Victor Hugo, Jacques Offenbach, George Sand, Sarah Bernhardt, Edouard Manet, Michail Aleksandrovič Bakunin, Théophile Gautier, Alexandre Dumas padre e figlio, Gustave Doré, Gioacchino Rossini, Charles Baudelaire, Pëtr Alkseevič Kropotkin, Henri Murger, Giuseppe Verdi.

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Nadar – ritratto di Charles Baudelaire (1856-1858).

Nadar non è stato soltanto un ritrattista. Nell’eterogeneo universo dei tanti pionieri della fotografia, rappresenta una personalità insolita e autonoma. Oltre la prepotente identità di raffinato ritrattista, Nadar accompagnò la propria attività di sala di posa con la continua sperimentazione tecnica.

Sue furono le fotografie che per la prima volta illustrarono un testo divulgativo di medicina (Album de Photographies pathologiques complémentaire du Livre intitulé De l’Electrisation localisée; Parigi, 1862). E sua fu l’idea di una intervista accompagnata da una sequenza di fotografie: al fisico Michel-Eugène Chevreul, incontrato in occasione del centesimo compleanno (Le Journal illustré, del 5 settembre 1886).

Nadar - Rossini 1856
Nadar – Ritratto di Gioachino Rossini (1856).

Nadar fu anche tra i primi a intuire le possibilità dell’illuminazione artificiale, in un’epoca nella quale la fotografia dipendeva soltanto dalla luce naturale del sole. In sala di posa, usò lampade continue e il lampo al magnesio. Con certezza, un ritratto del 1860 è attribuibile a una illuminazione con luce elettrica, sulle cui possibilità Nadar relazionò nella seduta del 21 dicembre 1860 della Société Français de Photographie

Nadar - Pierrot fotografo 1854
Nadar – Il mimo Deburau nei panni di Pierrot fotografo (1854).

E poi illuminò artificialmente anche le catacombe di Parigi e le sue condotte fognarie, dove eseguì rispettive serie fotografiche nel corso del 1861.

Convinto assertore delle grandi possibilità di applicazione del volo dei mezzi più leggeri dell’aria, Nadar fece seguire i fatti alle parole, e compì numerose escursioni con il pallone aerostatico. Come già l’illuminazione artificiale di luoghi originariamente bui, anche il volo aerostatico si accompagnò con una esperienza fotografica, dal 1858.