Grande autore del Novecento. Nato Philipp Halsmann, a Riga, in Lettonia, il 2 maggio 1906, e trasferitosi negli Stati Uniti nel 1940, dopo un periodo trascorso a Parigi, come Philippe Halsman ha interpretato il ritratto in maniera superlativa.

Philippe Halsman - Dalí Atomicus (1948)
Philippe Halsman – Dalí Atomicus (1948).

Subito annotato e riferito. A Philippe Halsman, prolifico ritrattista che ha agito soprattutto a New York, a metà Novecento, si riconosce un record fotografico assoluto: di aver illustrato 101 copertine di Life. A integrazione, oltre la quantità, per se stessa consistente e considerevole, si registra anche il ritratto della prima copertina che Life dedicò alla stella nascente Marilyn Monroe: il 7 aprile 1952.

Philippe Halsman - Marilyn Monroe (Life 7 aprile 1952)
Philippe Halsman – Marilyn Monroe sulla copertina di Life, del 7 aprile 1952.

La parabola professionale di Philippe Halsman è scandita da fotografie fresche, che hanno definito e tracciato una personalità fotografica unica, che ha vantato eccezionali complicità di intenti (a partire da quella con il pittore Salvador Dalí), che ha fatto saltare davanti al suo obiettivo i potenti e le star system del Novecento: in questo senso, oltre gli utilizzi originali, molti in copertine di Life, si segnala la preziosa monografia a tema Jump Book, pubblicata nel 1986 da Harry N. Abrams, di New York.

Philippe Halsman - Il duca e la duchessa di Windsor (1959)
Philippe Halsman – Dalla serie Jump: il duca e la duchessa di Windsor (1959).

Ancora, va registrato che Philippe Halsman, fotografo sottile e brillante, ha segnato fantastici momenti della e nella ritrattistica fotografica moderna, con slittamento consapevole e volontario verso l’ironia e la raffigurazione fantastica. Addirittura, sono considerevoli anche le immagini meno note e complementari a quelle più celebrate.

Philippe Halsman - Albert Einstein (1947)
Philippe Halsman – Albert Einstein (1947).

Tanto che la recente raccolta Unknown Halsman (DAP – Distributed Art Publishing, 2008), approntata dal figlio Oliver Halsman Rosenberg, rivela un aspetto integrativo di una storia conosciuta: mai secondi scatti, resi inutilizzabili e inutili da quello selezionato e proposto ufficialmente, ma affascinante reinterpretazione in chiave attuale e su altra esperienza di un archivio tanto vasto e tanto qualitativo da consentire sistematiche letture e riletture individuali pressoché infinite.