In parafrasi, per quanto possibile, Walker Evans è un autore fondamentale della storia evolutiva del linguaggio fotografico tra i più citati e meno conosciuti al mondo. È mancato a New Haven, nel Connecticut, il 10 aprile 1975.

Walker Evans - Sia lode ora a uomini di fama (Usa 2001 - Italia 1994)
Walker Evans e James Agee – Let Us Now Praise Famous Men (Usa, 2001) e Sia lode ora a uomini di fama (Italia, 1994).

Nell’ambito fotografico, prima o poi, tutti richiamano la personalità di Walker Evans, molti ne disquisiscono, qualcuno profetizza, ma non pensiamo di essere lontani dal vero quando teorizziamo che pochi ne conoscano effettivamente l’opera e l’iter progettuale ed espressivo. Ancora meno sono coloro che possono affermare di avere dimestichezza con lo straordinario Sia lode ora a uomini di fama, traduzione dell’originario Let Us Now Praise Famous Men, realizzato in combinazione con lo scrittore James Agee (1909-1955): autentico cardine della fotografia di Walker Evans e fulcro della sua influenza sull’evoluzione del linguaggio.

Walker Evans - Roadside Stand (1936)
Walker Evans – Venditori sul ciglio della strada nei pressi di Birmingham (Roadside Stand near Birmingham; Alabama, 1936).

Già pubblicato da Il Saggiatore, nel 1994, in una prima edizione italiana, presto esaurita, comunque sia lontana dall’originaria statunitense degli anni Quaranta, Sia lode ora a uomini di fama è tornato in libreria alla fine del 2002, sempre con Il Saggiatore.

Si tratta di un libro dal concepimento strano e dalla vita controversa, che vale la pena riassumere per sommi capi. Nell’estate 1936, alla fine della Depressione, quando ancora la povertà stritola i coltivatori di cotone degli stati del Sud, la rivista Fortune inviò in Alabama uno scrittore e un fotografo, appunto il giovane James Agee e il già affermato Walker Evans, per concretizzare un articolo sulla «Vita quotidiana e l’ambiente di una famiglia media americana di contadini fittavoli». La realtà colpisce direttamente allo stomaco i due, che presto capiscono che un semplice reportage non può descrivere ciò che incontrano: da cui, raccolgono una impressionante mole di osservazioni.

Walker Evans - Furniture Store (1936)
Walker Evans – Insegna di negozio di arredamento nei pressi di Birmingham (Furniture Store Sign near Birmingham, oppure Bildboard, Birmingham; Alabama, 1936).

Al ritorno, Fortune giudica impubblicabile il materiale: troppo crudo e diretto, prima ancora di essere troppo complesso e vasto. La semplice inchiesta si trasforma in libro, la cui essenza sfugge qualsiasi catalogazione. Pubblicato nel 1941, allo stesso momento Let Us Now Praise Famous Men (in Italia, Sia lode ora a uomini di fama) è «Romanzo, saggio, indagine sociologica, pamphlet, illuminazione poetica, confessione, riflessione morale».

Walker Evans - Furniture Store (1936)
Walker Evans – Insegna di negozio di arredamento nei pressi di Birmingham (Furniture Store Sign near Birmingham, oppure Bildboard, Birmingham; Alabama, 1936).

Per molto tempo non è stato tenuto in alcun conto dalla critica ufficiale, tanto che l’edizione originaria passò sotto sostanziale silenzio: si conteggiano seicento copie vendute il primo anno e altre cinquanta all’anno nelle stagioni successive. In seguito, quando l’attento New York Herald Tribune recensì con entusiasmo una coraggiosa ristampa del 1960, sul titolo si proiettarono i riflettori della cultura internazionale, attirata dalla perentoria definizione di «più famoso libro sconosciuto della letteratura contemporanea».

Walker Evans - Barber Shop (1936)
Walker Evans – Bottega di barbiere in una città del Sud (Barber Shop, Shouthern Town, oppure Street Scene, Vicksburg, Mississippi; 1936).

Volume culto, a partire da quegli anni Sessanta, il racconto di parole e fotografie del viaggio di James Agee e Walker Evans nel cuore dell’America lontana dalla facciata della propaganda ufficiale non ha ancora esaurito il proprio percorso. Nell’insieme, ancora oggi è uno dei pilastri del nostro tempo; nello specifico, la selezione di fotografie di Walker Evans compone una delle più chiare e dirette visioni della fotografia sociale senza tempo.