Fotografia e arte contemporanea
Tatsumi Orimoto è un artista giapponese, formatosi al seguito di fluxus, il cui lavoro si orienta soprattutto verso l’atto performativo e quindi, inevitabilmente, anche attraverso la documentazione fotografica.
Tatsumi Orimoto è un artista giapponese, formatosi al seguito di fluxus, il cui lavoro si orienta soprattutto verso l’atto performativo e quindi, inevitabilmente, anche attraverso la documentazione fotografica.
Inventato da Pierre Cordier durante la leva militare, nella seconda metà degli anni Cinquanta del secolo scorso, il chimigramma sostituisce la carta fotosensibile alla tela, la chimica al pigmento, divenendo un ibrido fra fotografia e pittura.
Spesso, erroneamente, si considera la vista come un alleato, e si fotografa quel che si vede senza pensarci troppo.
È noto come alcuni fotografi preferiscano scattare usando obiettivi a focale fissa, con qualche esempio celebre, primo fra tutti Henri Cartier-Bresson ed il suo inseparabile 50mm.
L’obiettivo di Wollaston, del 1812, è il primo obiettivo fotografico e consiste in una lente semplice a forma di menisco.
In passato si riteneva che la capacità di distinguere i dettagli dipendesse, oltre che dalla qualità dell’obiettivo, dalla finezza della grana. Questa può essere misurata dal potere risolutivo ricavato a partire dalla riproduzione di una mira ottica, e cioè un grafico composto di tante linee via via più sottili.
Rosso, verde e blu (RGB) sono i colori della sintesi additiva. Sommati insieme in egual misura danno il bianco, a coppia i colori della sintesi sottrattiva: ciano, magenta e giallo (CMYK).
Miroslav Tichý e Evgen Bavcar, pur avendo un background completamente diverso, hanno esplorato i confini più remoti del linguaggio fotografico.
Funzione del fissaggio è quella di rendere solubili i sali di argento non anneriti con lo sviluppo. Questo importante passaggio serve a preservare le fotografie dalla luce che altrimenti continuerebbe il proprio processo di annerimento.
Nella sua forma più rudimentale l’apparecchio fotografico è una cassetta con un piccolo foro da un lato: la camera obscura.
I primi formati di ripresa nascono per le lastre dagherrotipe: una di queste misura per convenzione 165x326mm, ma per economia, presto, i fotografi iniziano a dividerle.
Nadar è noto soprattutto per i ritratti: concentrato a rappresentare la psicologia dell’individuo, elimina dalla scenografia i tipici fondali dipinti, pone l’attenzione sull’illuminazione e scarta il ritocco del negativo, in uso al suo tempo.